Tennis coronavirus: quanto è dura la ripartenza

Tennis coronavirus

Oggi ho iniziato a leggere qualche notizia e ad un certo punto mi sono imbattuto in un articolo che parlava degli US Open 2020. Poi leggendolo ho visto che che quest’anno purtroppo dovremo fare a meno di Federer e di Nadal, inoltre ci saranno ben 11 italiani al via. Ma l’argomento di oggi è tennis coronavirus.

È giusto disputare il torneo, sebbene sia una tappa dello slam, in un momento così difficile?

Per prima cosa voglio dire che le mie riflessioni non sono dettato da nessun tipo di odio o antipatia, sono semplicemente oggettive.

Detto questo non so per voi ma per me la situazione è molto chiara: siamo in un periodo in cui dobbiamo fare i conti con questo virus, quindi la cosa che a me sembra più logica è quella di aspettare che tutto torni alla normalità prima di ripartire, dove per normalità intendo che il virus deve scomparire completamente.

Quando la possibilità di contagio sarà pari a 0 potremo riprendere le attività.

Non succede niente se per una stagione non si giocano tornei, l’obbiettivo è la salvaguardia della specie umana.

Pertanto il mio motto è:

Fermiamoci adesso per riprendere alla grande

Io capisco bene l’importanza della manifestazione e quindi il desiderio di volere questo evento a tutti i costi, però bisogna valutare le cose da tutti i punti di vista, e la salute umana ha la priorità.

È vero che si giocherà a porte chiuse, molto divertente la foto di Ivanisevic che mostra, all’interno di uno dei campi di Flushing Meadows, come verrà disputato il torneo, cioè senza spettatori.

È altrettanto vero che verranno prese tutte le precauzioni possibili, però il rischio rimane, e allora forse conveniva aspettare.

Alla fine ha prevalso la voglia di ricominciare, il mio più caloroso augurio è che tutto vada bene.

Speriamo che questo binomio tennis coronavirus si interrompa al più presto.