Le palline da tennis: caratteristiche

Le palline da tennis

Le palline da tennis sono, insieme alle racchette, uno degli strumenti principali del tennis. Le loro caratteristiche possono influenzare notevolmente la nostra prestazione.

Ma il mio obbiettivo di oggi è quello di mettervi a conoscenza del processo di fabbricazione e delle caratteristiche necessarie perché venga ritenuta idonea all’utilizzo.

Caratteristiche

Il diametro deve essere compreso tra i 6,54 e i 6,86 cm, il peso può variare dai 56 ai 59,4 grammi e le palline lasciate cadere da un’altezza di 2,54 m, devono produrre un rimbalzo minimo di 135cm e Massimo di 147 cm.

All’inizio venivano prodotte con i materiali più strani: gesso, sabbia, capelli umani e peli animali. Erano nere bianche a seconda della superficie.

Il giallo fu introdotto nel 1972 dopo uno studio che dimostrava come gli spettatori le vedessero meglio. Soltanto Wimbledon mantenne il bianco fino al 1986.

Il New York Times ha descritto il processo di fabbricazione delle palline.

Prima che tutto abbia inizio, la gomma proveniente da Thailandia, Malesia e Vietnam, ha la forma di spessi tappeti, impilati uno sopra l’altro. Con macchinari viene impastata, schiacciata e modellata, fino s ridursi in pezzi grandi come un biscotto.

Le palline da tennis Processo di fabbricazione

Questi pezzettini, passando attraverso una pressa idraulica, vengono trasformati in semisfere cave, che si procede poi a tagliare incollare e pressare, per ottenere dei gusci sferici pressurizzati, i nuclei della pallina.

Il metodo attuale di unire le due metà della pallina garantisce molta più uniformità al prodotto. Una volta invece i nuclei venivano ottenuti stampando la gomma grezza in strati, di forma simile al trifoglio, assemblandoli successivamente con un apposito macchinario per ottenere una forma sferica.

I nuclei pressurizzati vengono rimescolati in grandi vasche perché acquisiscano consistenza.

Passano poi in miscelatori per essere rivestiti di colla, e raccolti dentro a delle griglie, prima dell’infeltrimento. La peluria crea attrito e quindi più resistenza all’aria. Una pallina liscia sarebbe inutilizzabile in quanto avrebbe un rimbalzo troppo veloce.

Dopo un ultimo passaggio nella pressa per fissare bene i materiali alla colla, si applicano i loghi e ci si assicura della qualità della pallina. Il contenitore viene riempito manualmente, sigillato è lasciato riposare per 5 giorni per essere certi della chiusura ermetica.

I professionisti utilizzano palline pressurizzate e anche il contenitore è pressurizzati. Queste palline rimbalzano di più ma durano meno.

Al giorno d’oggi la maggior parte della palline viene fabbricata in Asia.

Spero che vi sia utile il video per meglio comprendere il meccanismo di produzione.

Se volete altre informazioni sulle palline le potete trovare qui.