Tc.Bonacossa: momenti da non dimenticare

TC.Bonacossa

TC.Bonacossa. Qualche giorno fa mi sono chiesto che cosa ci sia di interessante nel tennis, e se ci pensiamo bene in effetti a volte è molto noioso. Allora mi sono detto: ma per quale motivo le persone dovrebbero seguire un blog che parla solo di tennis.

Uno che arriva a casa ha voglia di riposarsi, non gli interessa che tizio ha vinto due tornei o che Caio ne ha vinti tre.

Ma allora come posso fare una cosa che vi piaccia, che sia piacevole per chi ne usufruisce. Vi parlo di racchette?di come si mette un grip? Volete sapere cosa si prova quando si ha un match point?

O forse dovrei dirvi come ci si sente a giocare con tennisti che in carriera sono stati molto più forti di te.

Ecco allora che mi viene un’idea, ogni tanto vi parlerò del mio trascorso tennistico perché soltanto in questo modo riesco a creare del patos, a farvi innamorare di questa disciplina, o al meno ci provo.

Allora dovete sapere che quando ero giovane, a livello nazionale ero abbastanza forte, sono arrivato in semifinale alla coppa Porro Lambertenghi, che sarebbero i campionati italiani under 12. Questo torneo si disputa nella meravigliosa cornice del TC.Bonacossa, a Milano. Ricordo che durante il torneo, mi capitava spesso di guardare le strade e di notare delle rotaie che le attraversavano. Allora pensavo tra me e me, cosa sono? Non siamo mica in ferrovia ,e piano piano ho capito che erano i filobus. Sapete io vengo da Carpi, in provincia di Modena. Cosa volete che sapessi io dei filobus.

Durante il giorno rimanevo al circolo. Per chi non ha mai giocato è difficile capire, ma ci sono dei luoghi dove si respira come un’atmosfera magica, è come essere in un altro mondo e al TC Milano( altro nome con cui si può chiamare questa struttura) succedeva proprio questo. È uno dei circoli storici italiani, insieme al TC. Genova, al TC. Bologna, al TC. Firenze ecc. ecc. Non posso nominarveli tutti altrimenti domattina siamo ancora qua.

Ma tornando seri, quell’anno io ero tra i migliori 10 d’Italia e quindi non sarei dovuto arrivare in semifinale ai campionati. Fatto sta che negli ottavi sconfiggo un giocatore del Piemonte, tale Caielli. Sì giocava bene ma io sbagliavo meno e quindi ero favorito. Nei quarti mi trovo di fronte la testa di serie n. 2, un certo Monnecchi che veniva dalla Toscana. L’avevoninconyrato altre volte è non ci avevo mai vinto. Quel giorno sono entrato in campo tranquillo perché non avevo niente da perdere, il favorito era lui. Beh credetemi ho giocato in modo meraviglioso e dopo una lunga battaglia sono riuscito a vincere al terzo set.

Non vi dico la gioia che ho provato, essere nei primi 4 tennisti d’Italia al TC.Bonacossa fu per me motivo di grande orgoglio.

In semifinale però mi successe il contrario, ero il favorito è questo mi impedì di arrivare in finale. Persi da Cattini, tennista mantovano, molto forte ma che avevo battuto 15 giorni prima. Ero appagato per la vittoria nei quarti, giocai senza motivazione.

Quello comunque fu un torneo che non dimenticherò mai, anche perché ebbi la possibilità di conoscere Lea Pericoli. Infatti quando mia madre mi venne a prendere per tornare a casa, prima di lasciare il TC.Bonacossa pranzammo proprio con Lea. Fu un momento unico e speciale, che porterò sempre con me.